La Danza degli Eroi

Contiene molti riferimenti culturali.

Tre uomini con lo stesso destino: un cherubino, un vichingo e un tritone; un giovannita, un teutonico e un templare: un unico nemico, che non è più detto sia Agas. Nella cornice di una scuola di danza, si costruisce la storia di tre amici che condividono la stessa passione e di tre uomini che impersonano la stessa virtù paolina. La danza comanda e guida ogni passo della storia rigorosamente a tempo. Ci sono tre amori, tre storie, tre uomini con un destino incrociato tra passato, presente e futuro, tra amore, famiglia e dovere. Relazioni che si consolidano con la consapevolezza che non si può essere più gli stessi di prima. Un'altra corsa contro il tempo per un'anteprima di un finale pieno di rivelazioni e colpi di scena.

Rigorosamente collegato al libro seguente, che conclude il primo ciclo della saga, "La Danza degli Eroi" consacra la compagnia di danza di Boris Vertikov, svela le origini angeliche di Akim ma pure verità sconosciute e un futuro in bilico per via delle forze del male.

È il libro più ricco di arte e cultura della serie, dove l'autrice sposa più che mai elementi di religione, arte e folclore bilanciandoli con la trama romantica e la lotta tra bene e male.

Non è un libro facile questo sesto volume della saga degli Angeli Paolini, sicuramente non può essere letto come uno stand-alone. I contenuti sono sensibili da diversi punti di vista, quindi potrebbe risultare difficilmente comprensibile sotto certi aspetti, o sconvolgere sotto altri.

Sconsigliato ad un pubblico sensibile e destinato a lettori adulti e consapevoli. Come i precedenti, è un romanzo corredato di bibliografia, mai come in questo caso, estremamente appropriata.

Il romanzo contiene botte di cultura, botte da orbi, botte di vita e battute di Cassiopea. Oltre ad una quantità di bei ragazzi da consumare con parsimonia.